Titolo: Bios
Organico: quartetto d'archi
Anno: 2007
Editore: ICARUS
Committente:
Dedicatario:
Prima esecuzione assoluta:
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Bios è il figlio prediletto. A distanza di anni nessun altro brano mi è rimasto così
costantemente vicino, di fianco, rinunciando a quella libertà, quella vita autonoma cui ogni opera tende, per sua stessa natura. In questo mare magnum di musiche distanti,
disappartenute e sbiadite, Bios rimane un punto fermo, una lucidissima presenza, capace di manifestarsi sotto molteplici aspetti in ogni mia nuova composizione.
Quando il Quartetto Nuova Arcadia, verso la fine del 2007, mi commissionò un brano
originale per la loro formazione pensai subito ad applicare alcuni principi desunti dalla
biologia che, in quel periodo, mi incuriosiva ed appassionava: avrei voluto accostare il
concetto di “cellula musicale” a quello di “cellula biologica”.
Non si tratta però semplicemente del creare una cellula tematica dalla quale desumere tutto il materiale per la scrittura dell’intera opera, bensì di generare un’idea, un concetto musicale, un elemento astratto, e lasciare che questo provochi materialmente conseguenze controllate e vari tipi di accidenti a tutto il resto della composizione.
Tale idea non si manifestò quindi come un puro agglomerato di note o suoni ma come un rizoma contenente la compresenza di un # (Fa diesis) ed un b (Si bemolle) nel tessuto formale della partitura. La contradictio che ne scaturisce finisce per attecchire ad ogni struttura musicale, permeare ogni voce del quartetto, germogliando e acquistando quel vigore e quella pervicacia tipica di tutto ciò che chiamiamo natura.
m.g. (2008)